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Dopo il picco raggiunto durante il lockdown 2020, l’uso dei pagamenti digitali in Italia sembra essersi stabilizzato e normalizzato fra i consumatori italiani. Secondo il Consorzio Netcomm, oltre un terzo degli acquisti digitali in Italia (il 35,5%) viene effettuato attraverso un digital wallet, seguito dalle carte di credito (26%) e carte prepagate (24%).
Il contante rappresenta solo il 2,5% dei pagamenti.
La tendenza più rilevante riguarda i pagamenti nei punti vendita fisici, con il bancomat che supera per la prima volta il contante, anche se di poco (35% contro il 33%). Questa inversione di tendenza è significativa poiché indica una maggiore accettazione dei pagamenti digitali nell’ambiente fisico e spinge i fornitori ad offrire una gamma di opzioni di pagamento sempre più diversificata.
L’obiettivo principale nel settore fintech, o embedded finance, è garantire pagamenti facili e sicuri, consentendo ai clienti di pagare ovunque e in qualsiasi momento utilizzando il metodo più comodo per loro.
Altra tendenza crescente del 2022 è il sistema BNPL, buy now pay later, anche per acquisti di piccolo importo. Secondo l’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, il valore delle transazioni BNPL ha raggiunto 2,3 miliardi di euro nel 2022, registrando un aumento del 253% rispetto all’anno precedente.
Le Central Bank Digital Currencies (CBDC), come il digital euro, rappresentano un altro trend importante: molti paesi stanno considerando l’adozione di versioni virtuali delle proprie valute, influenzati anche dal successo delle stable coin. Altro fenomeno crescente sono gli IoT payment, ossia i pagamenti effettuabili tramite i vari oggetti intelligenti e connessi presenti in casa e utilizzati ogni giorno, come soprattutto le smart car.
Nonostante abbia recuperato terreno, l’Italia rimane ancora indietro rispetto alla media europea. Il gap dovrebbe colmarsi presto, grazie anche alle nuove normative europee sui servizi finanziari che mirano a standardizzare la situazione dei pagamenti digitali dei paesi membri e garantire omogenea trasparenza e chiarezza nei ruoli degli attori coinvolti nella filiera.
Normative che mirano all’integrazione dei portafogli digitali con la propria identità digitale e che permetteranno di accedere a un portfolio di servizi diversificati che mette al centro l’utente e i suoi dati.