Epic contro tutti

Negli ultimi giorni si è discusso molto del “Caso Fortnite”, il celebre videogioco free-to-play di Epic Games che nel giro di pochi anni ha conquistato milioni di videogiocatori. Ma cosa è successo veramente? Seguiamo con ordine gli avvenimenti e cerchiamo di capire come sono andate le cose.

Lo scorso 14 agosto Apple e Google hanno rimosso il videogioco in questione dai loro store, scatenando l’ira del team di sviluppo americano, che ha risposto con un video parodia di 1984, lo storico spot del Macintosh ispirato alle visione distopica dell’omonimo romanzo di George Orwell. Il motivo in realtà è abbastanza semplice, il noto videogioco al suo interno ospita un sistema di microtransazioni difforme dai regolamenti imposti dalle due piattaforme.

Infatti, durante l’acquisto di V-Bucks era possibile scegliere se pagare a prezzo pieno tramite lo store dell’app oppure a tariffa ridotta tramite Epic. Sia Google che Apple utilizzano sistemi proprietari per gli acquisti in-app e si occupano di trattenere il 30% su ciascuna transazione, quindi, l’utilizzo di uno shop esterno non è andato d’accordo con la policy dei due colossi.

Le due aziende hanno pertanto deciso di rimuovere a tempo indeterminato l’applicazione dai rispettivi store fino al momento in cui non si torni ad utilizzare il sistema di billing proprietario di Apple e Google. Epic Games, consapevole del successo della sua applicazione e del tutto contraria all’idea di perdere il 30% sulle transazioni, pur di non cedere sta fomentando la sua fan base, formata prevalentemente da teenager della Generazione Z, contro Apple, accusata di gestire un monopolio.

Proprio per questa ragione, il team di Epic ha citato in giudizio Apple e Google per il modo con cui gestiscono i rispettivi shop. Va però affermato che entrambe le aziende giustificano la presenza di queste royalties (presenti nel contratto all’epoca della firma) in quanto utile alla promozione del prodotto. Infatti, senza la presenza in store così importanti, probabilmente il videogioco Epic non avrebbe fatturato così tanto.

Alcuni hanno visto in questo comportamento eccessivamente rigido delle due compagnie uno scontro tra USA e Cina, che l’attuale Presidente americano Donald Trump sta perpetrando da tempo. Difatti, dietro le spalle di Epic Games si nasconde Tencent, il colosso cinese che ha fondato WeChat (bannata recentemente da Trump). Tale aspetto lascia pensare più un attacco da parte del governo americano.

Ancora non si sa come finirà lo scontro tra titani, ora la palla passa a Google ed Apple, le quali dovranno dimostrare che le loro piattaforme non abbiano distorto il mercato per imporre un monopolio ad Epic e a tutte le aziende che si rivolgono loro.

Continua a leggere:

Whistleblowing, obbligo per le aziende dal 17 dicembre

L’obbligo è entrato in vigore il 15 luglio 2023 per le aziende con più di 250 dipendenti e sarà esteso dal 17 dicembre 2023 per le aziende con più di 50 dipendenti. Inoltre, si applicherà anche alle realtà con meno di 50 dipendenti appartenenti ai settori indicati dalla normativa.   Le disposizioni normative richiedono l’adempimento da parte non solo del settore pubblico e delle società partecipate dalla Pubblica Amministrazione, ma anche delle aziende del settore privato che hanno adottato il modello 231, nonché di tutte le imprese che, nell’anno precedente, hanno impiegato più di 50 dipendenti o che operano in

Leggi Tutto »

Web Marketing per PMI

#webmarketing #PMI #strategia Web Marketing per PMI: Mini guida Uno dei primi passi da fare per qualsiasi PMI interessata al web marketing è la creazione di un sito web aziendale completamente responsive. La navigazione da dispositivi mobili ha superato quella da desktop, è essenziale, quindi, che il sito sia in grado di adattarsi a qualsiasi dispositivo, garantendo un’esperienza d’uso ottimale. Altrettanto importante è che il sito web aziendale sia autorevole, ciò comporta: un hosting affidabile la scelta di un nome di dominio adeguato la registrazione del dominio stesso contenuti di alta qualità l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) per

Leggi Tutto »

La qualità dei contenuti AI come fattore di ranking Google

#IA #EEAT #RANKING #ContentIsKing Come definiamo  la qualità dei contenuti AI rispetto al ranking Google? E cosa significa questo per i creatori di contenuti online? L’intelligenza artificiale ha cambiato il modo in cui Google e altri motori di ricerca valutano e classificano i contenuti (ranking). 1. Rilevanza e contenuti di valore La rilevanza è il pilastro per la qualità dei contenuti. Google cerca di presentare agli utenti risultati di ricerca che siano direttamente collegati alle loro query. Ciò significa che i contenuti dovrebbero essere pertinenti e offrire valore agli utenti. Un articolo o una pagina web di alta qualità dovrebbe

Leggi Tutto »

Crea il tuo piano editoriale: guida

#seocopywriting #pianoeditoriale #keyword #semantica #SEO Un piano editoriale in chiave SEO è un documento che indica, passo per passo, come aggiornare il tuo sito web per ottenere un posizionamento di rilievo nei risultati dei motori di ricerca. Le pagine inutili dal punto di vista del SEO sono quelle che i motori di ricerca, come Google, considerano irrilevanti per ricevere traffico organico. Le pagine che fanno deragliare il tuo sito web rispetto alla nicchia di riferimento. Produci nuovi contenuti regolarmente ma hai notato un calo costante del traffico sul tuo sito web? E se la perdita di visibilità dipendesse proprio dalla

Leggi Tutto »

Vuoi un riferimento unico per la digitalizzazione della tua azienda?