IA e diritto penale: cosa punisce davvero il nuovo disegno di legge italiano

Nel giugno 2025, la Camera dei Deputati ha approvato un disegno di legge sull’intelligenza artificiale che ha acceso il dibattito, soprattutto per un passaggio: l’introduzione di #sanzioni penali legate all’uso dell’IA. Alcune testate hanno parlato di pene per chi “utilizza sistemi di intelligenza artificiale”, alimentando il timore di una stretta generalizzata. Ma è davvero così? La risposta, se si guarda con attenzione al testo normativo, è più articolata. Il provvedimento, infatti, non criminalizza l’#intelligenzaartificiale in sé, né tantomeno l’uso comune o professionale di strumenti basati su IA. Piuttosto, si concentra su condotte specifiche e già sensibili sotto il profilo giuridico,

Approvata l’AI Act, la prima normativa al mondo che regola l’intelligenza artificiale

L’AI Act rappresenta la prima legge mondiale concepita per #regolamentare l’intelligenza artificiale. Inizialmente si prevedeva che sarebbe entrato in vigore entro un anno o un anno e mezzo dalla sua approvazione, ma ora sappiamo che sarà operativo ufficialmente tra due anni. Questa #normativa si distingue per la classificazione delle intelligenze artificiali in tre categorie di rischio ben definite: La prima categoria comprende le applicazioni che presentano un rischio inaccettabile, come quelle che utilizzano il punteggio sociale, la manipolazione psicologica o la raccolta di dati biometrici, che sono vietate senza eccezioni. La seconda categoria riguarda le applicazioni ad alto rischio, che