Come cambia Meta con il nuovo consenso e il canone di abbonamento

#CanoneFacebook #CondivisioneDatiEuropei #CookiesOffFacebook #Meta #Antitrust #GDPR

Meta valuta di introdurre nei prossimi mesi un canone di abbonamento per gli utenti UE a meno che non prestino il consenso di usare le loro informazioni personali per annunci pubblicitari mirati.

Secondo il Wall Street Journal si tratterebbe di 14 dollari (circa 12,99 euro) per accedere a Facebook e Instagram da mobile e 17 dollari (circa 15,99 euro) per l’accesso da PC.

Secondo Reuters il piano tariffario più plausibile è di 10 euro al mese che però salirebbe a 13 euro con le commissioni degli app store di Apple e Google.

La risposta di Meta è arrivata

Meta risponde così alle normative che l’hanno sanzionata pesantemente nei mesi scorsi ( 405 milioni di euro, 390 milioni di euro, 1,2 miliardi di euro) e che ora minacciano di limitare definitivamente la sua capacità di utilizzare annunci mirati agli utenti, danneggiando, di fatto, la sua principale fonte di introiti.

Dopo la più alta sanzione in Europa per questioni di privacy, a Meta è stato imposto lo stop alla condivisione dei dati europei per Facebook entro il 22 ottobre 2023.  La legge entra in vigore dal 17 febbraio 2024.

Con gli obblighi del Digital Services Act europeo attivi da agosto, Meta, deve rispettare una serie di regole per poter operare in Europa: tra queste, l’impossibilità di usare i dati sensibili degli utenti per raggiungerli con la pubblicità.

Un passo indietro nella controversia Meta-Antitrust: parola chiave, consenso 

La sentenza europea è stata particolarmente rilevante perché ha rafforzato la capacità di indagine e intervento (con eventuali rimedi) delle autorità antitrust dei Paesi Ue. 

L’autorità nazionale tedesca garante della concorrenza ha dubitato della legittimità del sistema dei marcatori cookies che reperiscono e trattano i dati personali degli utenti all’interno dell’Ue anche off Facebook per ottenere una profilazione pubblicitaria sempre più personalizzata degli utenti.

La sentenza evidenzia che:

  • la tutela della libertà di mercato e la concorrenza richiedono l’analisi delle pratiche commerciali degli operatori che influiscono sul mercato e sui consumatori;
  • l’accesso ai dati personali e il loro trattamento sono diventati elementi significativi della concorrenza nell’economia digitale;
  • le norme sulla protezione dei dati personali non possono essere separate dalle regole antitrust e devono essere prese in considerazione nell’analisi degli abusi di posizione dominante;
  • sia irrimandabile una cooperazione efficace fra Antitrust e Autorità di controllo (sulla base del principio di leale cooperazione previsto dall’art. 4 paragrafo 3 del Trattato sull’Unione Europea).

L’orientamento della Corte di Giustizia è chiaro: la parola chiave è consenso.

Per il trattamento invasivo dei dati, tipico dell’ecosistema pubblicitario e la redditività delle grandi aziende tecnologiche, è necessario ottenere il consenso esplicito degli utenti.

Secondo gli standard delle normative sulla privacy europea deve essere:

  • specifico e separato da qualsiasi altra accettazione dei termini e delle condizioni della piattaforma;
  • facoltativo, gli utenti devono poter scegliere se accettarlo e poterlo revocare in qualsiasi momento.

Continua a leggere:

Europa Social: un’impresa su due punta sui network digitali

Le #imprese europee stanno puntando sempre più sui #socialnetwork, trasformando questi strumenti da semplice veicolo di comunicazione a veri e propri alleati nel business. Nel 2017, circa la metà delle #aziende del continente ha integrato almeno un canale social nella propria strategia di #marketing, segnando un aumento significativo rispetto al 2013, quando solo poco più di un’impresa su tre (36%) era presente online. L’adozione dei social network non si limita a migliorare l’immagine del marchio o la #reputazione digitale: secondo i dati Eurostat, l’84% delle aziende li utilizza per promuovere prodotti e servizi, costruire relazioni con i clienti, condividere esperienze

Leggi Tutto »

AI Overviews di Google, l’informazione perde traffico, Google guadagna controllo

C’è un paradosso che sta scuotendo il mondo dell’informazione online: più contenuti vengono creati, meno vengono letti. Al centro di questa rivoluzione silenziosa c’è #Google, o meglio, la sua nuova funzione “ #AIOverviews ”, lanciata con l’intento di semplificare la vita agli utenti ma che, in realtà, sta complicando e non poco quella dei produttori di contenuti. Secondo un recente studio condotto dal Pew Research Center, il sospetto che da tempo serpeggiava tra gli addetti ai lavori ha finalmente trovato conferma: l’intelligenza artificiale di Google sta causando un crollo verticale del #traffico verso i #siti d’informazione. Il motivo è semplice

Leggi Tutto »

Social-first branding nel food & wine, l’influencer economy conquista la Gen Z

Nel panorama digitale di oggi, parlare di cibo non significa più solo parlare di sapori, ricette o prodotti tipici. Soprattutto per la #GenerazioneZ, il cibo è diventato un vero e proprio linguaggio culturale, un mezzo per raccontare valori, identità e stili di vita. A dimostrarlo sono i dati dello studio “When Food Speaks Culture”, realizzato da Flu (Uniting Group) in collaborazione con il Politecnico di Milano, che fotografa con chiarezza una realtà in rapida trasformazione: l’85% dei giovani under 26 scopre nuovi #brand del settore #wine&food attraverso i #social network. #Instagram, #TikTok e #YouTube sono oggi le vere piazze digitali

Leggi Tutto »

Ecommerce sostenibile: 7 clienti su 10 lo chiedono, ma solo 1 azienda su 5 investe davvero

Nel panorama dell’ #eCommerce italiano si sta aprendo una frattura sempre più evidente tra ciò che i consumatori desiderano e ciò che le imprese sono realmente disposte a offrire. Da una parte ci sono milioni di persone sempre più attente all’impatto #ambientale delle proprie scelte d’acquisto; dall’altra, un tessuto imprenditoriale che, salvo rare eccezioni, sembra ancora poco pronto – o poco convinto – a fare della sostenibilità una priorità concreta. A dirlo non è una percezione generica, ma uno studio accurato dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, in collaborazione con DHL Express Italy. L’analisi, che ha coinvolto oltre 1.000

Leggi Tutto »

Vuoi un riferimento unico per la digitalizzazione della tua azienda?