I primi licenziamenti per colpa di Chat GPT

Negli ultimi anni, il marketing digitale è sempre più orientato alla creazione di contenuti e il ruolo di copywriter e giornalisti è diventato fondamentale per la produzione di contenuti utili ad attirare e coinvolgere il pubblico.

Per vincere la lotta del posizionamento, molti di questi contenuti sono stati ottimizzati più per i motori di ricerca che sulla qualità e sul valore per l'utente. Quantità invece di qualità. 

In questo panorama, l’arrivo dell’intelligenza artificiale e, in particolare, in quella generativa di Chat GPT, è apparso come la panacea per tutti i mali.

Utilizzare l'apprendimento automatico e le reti neurali per creare contenuti “originali” e SEO friendly in tempi brevissimi sembravano la soluzione perfetta.

Perlomeno alla testata online CNET, nota fra esperti e appassionati di tech ed elettronica, che ha pensato bene di licenziare il 10% dei giornalisti per sostituirli con l’Intelligenza Artificiale.

La scelta di dare priorità al traffico sul sito e alla strategia SEO e SEM, invece che a testi, video e podcast originali è stata duramente criticata. Non può essere considerata una mossa strategica particolarmente furba, tenuto conto che le IA generative non sono in grado di produrre contenuti di qualità, specie i contenuti che richiedono esperienza e/o creatività, come ad esempio i contenuti di marketing. 

Utilizzarle in modo malsano e senza intervento umano può solo danneggiare la reputazione di un'azienda e avere un impatto negativo sulla sua presenza online.

No. Chat GPT non può sostituire il lavoro di queste figure ma può renderli dei supereroi. 

 

Continua a leggere:

AGCOM approva le nuove regole sulla verifica dell’età online: obbligo per siti di gioco d’azzardo e contenuti VM18, adeguamento entro 6 mesi

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (#AGCOM) ha approvato una delibera molto attesa, la n. 96/25/CONS, che impone un cambiamento significativo nella modalità con cui i siti web e le piattaforme di video sharing dovranno verificare la maggiore età degli utenti. Il provvedimento arriva in attuazione della legge 13 novembre 2023, n. 159, conosciuta anche come “Decreto Caivano”, e segna un punto di svolta nella protezione dei #minori online, con un impianto normativo più solido e tecnologicamente avanzato rispetto al passato. Siti che offrono giochi d’azzardo online, piattaforme con #contenutivietati ai minori di 18 anni (VM18) o con #contenutisensibili e

Leggi Tutto »

Per Bill Gates ci sono grandi cambiamenti in arrivo, l’IA minaccia diverse professioni nel prossimo futuro

#Bill Gates non è mai stato uno che ha paura del futuro, ma quando parla di intelligenza artificiale, il tono si fa più serio. Per lui, non è questione di “se”, ma di “quando” l’#AI inizierà davvero a cambiare il nostro modo di lavorare. E non si tratta solo di mansioni ripetitive o impieghi meccanici: nel suo scenario, perfino figure come medici e insegnanti potrebbero essere rimpiazzate dalle macchine, e questo già entro una decina d’anni. Può sembrare inquietante, ma nella sua visione non è tutto nero. Gates immagina un mondo dove anche i Paesi meno sviluppati possano finalmente avere

Leggi Tutto »

Google Play Store: arrivano nuovi badge per le App

Il #GooglePlayStore è molto più di un semplice catalogo di #Åpp: è un punto di riferimento quotidiano per milioni di utenti #Android, una vera e propria vetrina digitale dove si trova di tutto, dal gioco che fa passare il tempo durante una pausa alla piattaforma che permette di gestire riunioni di lavoro, dalla musica all’home banking. E proprio perché ha un ruolo così centrale nella vita digitale delle persone, è naturale che Google non smetta mai di lavorare per migliorarlo, cercando di offrire un’esperienza sempre più fluida, sicura e trasparente. In quest’ottica, sta per arrivare una novità interessante: l’introduzione di

Leggi Tutto »

20° Rapporto sulla Comunicazione del Censis, ecco i social network più usati dagli italiani

Quando si parla di come gli italiani si informano, comunicano o semplicemente passano il tempo, ormai non si può fare a meno di guardare al mondo #digitale. Lo conferma l’ultima indagine sulle abitudini mediatiche nel nostro Paese, uno studio condotto dal Censis, autorevole istituto di ricerca, con il sostegno di realtà come Intesa Sanpaolo, Mediaset, Rai e Tv2000. L’analisi, giunta alla sua ventesima edizione, fotografa un’Italia dove il rapporto con i media è sempre più personalizzato, guidato da algoritmi e plasmato dai social network. Non si tratta solo di numeri e percentuali, ma di scelte quotidiane che raccontano molto su

Leggi Tutto »

Vuoi un riferimento unico per la digitalizzazione della tua azienda?