Chi si occupa di marketing è sempre alla ricerca di nuove strategie per entrare in contatto con dei contatti interessati. Dalla pubblicità su Motori di Ricerca e Social a quella recapitata direttamente nei nostri portali di posta elettronica. Oggi approfondiremo quest’ultima.
L’Email Marketing è una delle tante forme di Marketing Diretto (DEM), la quale unisce al suo interno una serie di strategie utili a creare e distribuire informazioni tramite mail con lo scopo di migliorare la relazione tra cliente e brand. Scoprite con noi quali vantaggi offre questa pratica.
Perchè fare Email Marketing?
Una delle principali ragioni per cui ricorrere all’Email Marketing è una strategia utile, risiede nel fatto che è facilmente misurabile in ambito di ROI (Return Of Investment). Il secondo vantaggio riguarda proprio i risultati, in quanto si confermano più performanti in materia di conversione degli utenti, rispetto ad altri canali.
A questo si aggiunge il fatto che alle persone piace ricevere Newsletter dai marchi che preferiscono, in quanto psicologicamente inducono al pensiero di esclusività ed immediatezza, aspetti importanti in ambito comunicativo.
DEM e Newsletter: le differenze
Quando si parla di Email Marketing è necessario distinguere tra gli utilizzi hce le aziende possono fare di questo strumento. Possiamo distinguere il tutto in due macrocategorie: DEM (Direct Email Marketing) e Newsletter. Con la prima identifichiamo quelle comunicazioni di tipo professionale che l’azienda intrattiene con i propri clienti, la Newsletter invece racchiude tutti quei messaggi inviati agli iscritti di un sito web.
Scopriamo insieme quali sono gli aspetti che contraddistinguono questi tipi di comunicazione:
Frequenza di Invio: la periodicità di una mail diretta, non è prevedibile, in quanto viene inviata occasionalmente. Una Newsletter invece possiede un invio calendarizzato, utile a mantenere un “appuntamento fisso” con la propria clientela.
Grafica: il Layout grafico di una DEM è studiato appositamente per ogni singolo invio, deve essere graficamente impattante e una call to action. Mentre la Newsletter è basata su una grafica prestabilita, utile ad identificare il mittente.
Interazione: generalmente, mail dirette e Newsletter offrono la possibilità di disabilitare la risposta del cliente ricorrendo al no-reply. Ultimamente però si sta proponendo al cliente la possibilità di rispondere, fornendo un indirizzo dedicato. Questa chance permette di creare con il cliente un rapporto più diretto, utile a creare un maggior coinvolgimento.
Invio: le DEM possono essere inviate ad un database di clienti proveniente da una lista personale, probabilmente no profilata o una proveniente dal servizio di spedizione. Se non si dispongono di queste liste, si può sempre affittarne una, in questo caso il sistema di pricing è conteggiato attraverso cpm (costo per mille), ad esempio un CPM40 consta in un pagamento di 40€ ogni 1000 mail inviate. La Newsletter invece è legata ad un consenso precedente da parte del potenziale cliente.
L’Email Maketing ha conosciuto un periodo di evoluzione, tanto da trasformare in maniera radicale DEM e Newsletter. Nel primo caso, il mittente è il titolare del trattamento dei dati, in quanto non si tratta più di dati generici, bensì di materiale profilato, in quanto l’obiettivo di una efficace strategia in ottica DEM consta nell’acquisizione di nuovi contatti. La “Newsletter 2,0” invece ha puntato su una maggiore personalizzazione dei contenuti e la possibilità di condividere gli stessi sui canali Social più noti.
Come fidelizzare l’utente attraverso l’Email Marketing?
Come trasformare una semplice mail in uno strumento di fidelizzazione? Ponendola in termini diversi, come evitare il rischio che l’utente smetta di leggere le mie mail e clicchi il fatidico tasto unsubscribe?
Diversi sono gli stili che utilizzano le aziende, noi consigliamo di ricorrere alla personalizzazione, infatti, se osserverete e analizzerete il comportamento dei vostri utenti quando navigano sul vostro sito, scoprirete che essi hanno comportamenti precisi. Studiando questi ultimi potrete inviare comunicazioni costruite ad hoc in base agli interessi dei vostri utenti. Inoltre, trasformate le vostre mail in qualcosa di più che un semplice invito all’acquisto, arricchendo le vostre comunicazioni attraverso contenuti potenzialmente interessanti, trasformando il vostro sistema di Email Marketing in uno strumento di lead nurturing. Facendo ciò, l’utente non si sentirà più un “pollo da spennare” e seguirà le vostre comunicazioni con maggiore interesse, aumentando di fatto la propensione all’acquisto dei vostri beni o servizi.
Quali aspetti bisogna monitorare?
Al fine di realizzare una efficiente campagna di Email Marketing, è necessario prestare attenzione ai seguenti valori:
– CTOR (Click-To-Open-Rate): Rappresenta la percentuale di utenti che ha cliccato sulla vostra mail rapportandoli con chi ha effettuato la procedura una sola volta. Tale valore è utile a comprendere la reattività dei vostri utenti, è inoltre indispensabile per sapere se i vostri contenuti vengono apprezzati.
– CTR (Click-Through-Rate): Tale dato elenca la percentuale dei destinatari delle mail che clicca su almeno un link. Il parametro in questione serve a misurare la capacità che la newsletter stessa ha di catturare l’attenzione degli utenti.
– Tasso di Conversione: Attraverso questa metrica abbiamo la possibilità di controllare quali e quanti utenti abbiano cliccato un link della nostra mail e abbiano a loro volta completato una determinata azione, che sia il riempimento di un modulo, il download di un contenuto o l’acquisto del prodotto proposto. Per ottenere una migliore gestione è consigliato unire la vostra piattaforma di mailing ad una di web analytics, avendo così l’opportunità di tener traccia di tutti i comportamenti dei destinatari delle nostre mail e visualizzare in maniera completa il percorso di conversione (funnel).
– Tasso di rimbalzo: Questo valore indica la percentuale di mail inviate totalmente, ma che non sono state consegnate. Ci sono due tipi di “bounce”: uno provocato dall’invio a indirizzi mail non esistenti o comunque non validi (hard bounce), l’altro invece (soft bounce) dovuto a problemi temporanei di consegna (server destinatari non funzionanti, casella di posta piena, ecc.).
– UOR (Unique Open Rate): La metrica in questione ci permette di scoprire quanti lettori hanno letto la mail, indipendentemente dal numero di voltre che la stessa è stata aperta o chiusa.
Speriamo che questo articolo vi abbia aiutato a comprendere meglio le potenzialità dell’Email Marketing. In caso abbiate dubbi o vogliate intraprendere questo percorso, il team di SIGMAR sarà felice di aiutarvi.