I social media potrebbero perdere metà dei loro utenti entro il 2025

Il panorama dei #social media sembra destinato a cambiare radicalmente nei prossimi anni. Secondo uno studio di Gartner, entro il 2025 i social network potrebbero perdere metà dei loro #utenti. Un dato sorprendente, ma che riflette un malcontento crescente tra gli utilizzatori di queste #piattaforme. Un sondaggio del 2023 su un campione di 263 utenti ha rivelato che oltre la metà di loro percepisce un peggioramento della qualità dell’esperienza sui social media. Le cause di questo declino sono molteplici e intrecciate, ma tutte puntano verso un problema comune: la disillusione.

Gli utenti lamentano la diffusione incontrollata di #disinformazione, che mina la fiducia nei contenuti condivisi. A questo si aggiunge la tossicità di alcune comunità online, dove il dialogo si trasforma spesso in conflitto, e la crescente presenza di #bot, che riducono l’autenticità delle interazioni. E non è tutto: l’intelligenza artificiale generativa, sebbene rivoluzionaria, solleva nuove preoccupazioni. Il 70% degli intervistati teme che l’uso dell’#IA possa ulteriormente peggiorare l’esperienza utente, automatizzando contenuti e interazioni in modo eccessivo, a discapito della genuinità.

Per i professionisti del marketing digitale, questa situazione rappresenta un segnale d’allarme. I social media, pur rimanendo una risorsa fondamentale, stanno perdendo appeal. I consumatori cercano di limitare il tempo trascorso online, spinti da un desiderio di equilibrio e da una maggiore consapevolezza degli effetti negativi legati alla #dipendenzadigitale. Emily Weiss, esperta di Gartner, sottolinea l’importanza di rivedere le strategie di marketing alla luce di queste trasformazioni. Non si tratta più solo di essere presenti sui social, ma di trovare nuove modalità per creare valore e instaurare un dialogo autentico con i consumatori.

La pandemia ha giocato un ruolo cruciale in questa dinamica. Durante le restrizioni, i social media erano un rifugio per mantenere i contatti e lavorare da remoto. Ma con il ritorno alla normalità, gli utenti hanno cominciato a ridimensionarne l’uso, spinti anche dalla consapevolezza dei rischi per la salute mentale legati a un’esposizione eccessiva. La normalizzazione post-pandemica potrebbe, paradossalmente, avere effetti positivi, spingendo le persone a cercare connessioni più significative e meno virtuali.

Questa tendenza al ribasso nei social media non è necessariamente una crisi, ma piuttosto un’opportunità per ripensare il digitale. È il momento di immaginare un futuro in cui la qualità prevalga sulla quantità, in cui la tecnologia sia uno strumento al servizio dell’uomo e non il contrario. Per le aziende e i marketer, il compito è chiaro: adattarsi, innovare e, soprattutto, ascoltare ciò che i consumatori realmente vogliono.

VUOI APPROFONDIRE I TEMI DI QUESTO ARTICOLO?

Continua a leggere:

Siti web intelligenti: personalizzazione, AI e interazione – i vantaggi per la tua azienda

Un sito web, nel 2025, non è più una semplice vetrina digitale da mostrare al pubblico: è un organismo vivo, intelligente, capace di dialogare con l’utente, anticiparne i bisogni e trasformare ogni visita in un’opportunità concreta per l’azienda. La #personalizzazione, l’#integrazione dell’intelligenza artificiale e l’#interazione avanzata hanno cambiato radicalmente il concetto stesso di “presenza online”, rendendo il sito uno strumento strategico di #marketing, #vendita e #relazione continua. Oggi un sito intelligente è in grado di riconoscere il comportamento dell’utente, adattare i contenuti in tempo reale, proporre prodotti su misura e perfino rispondere in modo autonomo grazie ad assistenti virtuali evoluti.

Leggi Tutto »

Search Everywhere: perché oggi il tuo sito deve funzionare ovunque (Google, voce, social, mobile)

Oggi la visibilità online non passa più solo da #Google. Gli utenti cercano informazioni ovunque: parlano con gli assistenti vocali, esplorano contenuti attraverso i social, usano lo smartphone come primo e spesso unico dispositivo, e si aspettano risposte rapide, chiare e fruibili. È l’era del #Search Everywhere, un ecosistema dove la ricerca non è più un’azione isolata, ma un comportamento continuo che attraversa piattaforme, formati e contesti. In questo scenario, pensare che basti una buona ottimizzazione SEO tradizionale è un errore che molte aziende stanno ancora pagando. Il punto è semplice: non competi solo su Google, ma su tutti i

Leggi Tutto »

Minori e social media: perché il Parlamento Europeo chiede 16 anni come età minima e cosa significa per aziende e creator online

La recente decisione del #ParlamentoEuropeo ha acceso un dibattito vivace su un tema che ormai tocca ogni famiglia: l’impatto dei #social media sulla crescita dei più giovani. Con una schiacciante maggioranza di voti favorevoli, l’Aula di Strasburgo ha approvato una risoluzione che, pur non essendo vincolante, lancia un messaggio politico forte: la #tutela dei #minori online deve diventare una priorità assoluta. L’idea di fondo è che l’esposizione quotidiana alle #piattaforme digitali – ormai parte integrante della vita del 97% degli adolescenti europei – comporti rischi evidenti per la salute mentale e fisica, aggravati da meccanismi di design pensati per trattenere

Leggi Tutto »

Arriva Grokipedia, la sfida di Musk anti-Wikipedia

Elon #Musk torna a colpire, e questa volta il suo bersaglio è ancora una volta #Wikipedia. Il magnate sudafricano, già impegnato su più fronti tra razzi, intelligenze artificiali, auto elettriche e tunnel sotterranei, ha annunciato di voler creare una sua enciclopedia “super partes”: #Grokipedia. Il nome, derivato da Grok, il chatbot sviluppato dalla sua azienda xAI, segna l’ennesimo tentativo di Musk di riscrivere – in senso letterale – il modo in cui circola la conoscenza online. Non è una novità che l’uomo dietro #SpaceX e Tesla nutra un’avversione storica per Wikipedia, accusata più volte di essere controllata da “attivisti di

Leggi Tutto »

Vuoi un riferimento unico per la digitalizzazione della tua azienda?